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Ipercontrollo

Ipercontrollo

Quando il bisogno di controllo prende il sopravvento

La mente umana ha necessità di sentirsi in controllo della propria realtà. La sensazione di essere totalmente in balia dell’esterno, che siano altre persone o gli eventi della vita, privi di qualunque tipo di redini su noi stessi e sulla realtà, impotenti e sballottati dalla corrente, è spesso un’esperienza traumatica. Non di rado ci sentiamo bene quando sentiamo di essere padroni di noi e di ciò che ci circonda.

Nel mondo in cui ci siamo evoluti come specie umana, vivere sopravvivendo alle mille avversità non era facile né rilassante:

  • ci siamo dovuti riunire in piccoli gruppi per sopravvivere
  • abbiamo sviluppato l’ansia come sistema di allerta
  • siamo più sensibili e vulnerabili alle perdite e ai pensieri negativi,
  • rispetto ai guadagni e agli eventi fortunati.

Per queste ragioni, il controllo in sé non è né un problema né una patologia. La sofferenza arriva quando il controllo smette di essere uno dei tanti strumenti a disposizione della mente per orientarsi nella vita e diventa l’obiettivo da mantenere in qualsiasi circostanza.

Cosa vuol dire essere ossessionati dal controllo?

Ci sono persone, i cosiddetti “ossessionati dal controllo” (o control freaks), che vivono nel costante terrore che le cose possano sfuggire di mano. Vivono una vita spesso frustrante e insoddisfacente, soprattutto nei rapporti interpersonali, perché si oppongono a ciò che accade e che non combacia con le proprie aspettative o previsioni.

Chi è ossessionato dal controllo vive nella fobia e sperimenta queste dinamiche:

  • Tutto e tutti devono comportarsi “come dico io”.
  • Non si devono commettere errori.
  • Le cose possono essere fatte solo in un modo.
  • Il mondo è bianco o nero.
  • L’imprevisto deve essere ridotto al minimo o a zero.

Inoltre, è spesso ipersensibile ai segnali fisici del proprio corpo.

Ipercontrollo: un altro meccanismo di evitamento

Come il perfezionismo, il rimuginio mentale e la procrastinazione, anche l’ipercontrollo è una strategia di sopravvivenza basata sull’evitamento.

L’illusione di dominio su sé stessi, sulla propria realtà e sugli altri ha un effetto analgesico temporaneo su qualche tipo di dolore della mente, che spesso è molto lontano nel tempo.
Quando questa strategia si irrigidisce e si espande a macchia d’olio nella quotidianità, i costi diventano molto alti:

  • ansia crescente
  • continuo rimuginio mentale
  • paralisi nelle scelte
  • crisi relazionali
  • insoddisfazione personale ed esistenziale.

Nella storia delle persone ipercontrollanti emergono spesso due tipi di vissuti familiari:

  1. Un’infanzia caotica → priva di una guida adulta stabile, con la sensazione di non avere un punto di riferimento saldo nelle difficoltà.
  2. Un’educazione rigida e inflessibile → in cui le figure di riferimento erano autoritarie, incapaci di riconoscere i bisogni emotivi del bambino, imponevano un modello rigido di comportamento.

Cosa possiamo fare in psicoterapia?

Se prendiamo il manuale dei disturbi mentali per eccellenza, il DSM-5, con facilità possiamo notare che il tema della fobia della perdita di controllo è trasversale a diverse etichette diagnostiche: si trova ad esempio nei disturbi d’ansia, nei disturbi ossessivo-compulsivi, in alcuni specifici modi estremamente rigidi di stare al mondo. Non è quindi, per quel che riguarda il mio modo di lavorare, obiettivo finale della terapia la sola eliminazione dell’ipercontrollo.

Si tratta, invece, di permettere alla persona di non appoggiarsi più unicamente sul controllo per navigare all’interno della propria vita. Sul piano terapeutico è necessario prima di tutto riconoscere che questo strumento è stato probabilmente il migliore che la mente ha trovato per funzionare al meglio nella propria storia. Per cambiare bisognerà comprendere insieme come mai per lungo tempo questo bisogno sia stato così tanto centrale all’interno della propria esperienza di vita. Cosa sarebbe successo, di peggio, se non avessi cercato di controllare tutto?

Sono qui per dirti che è possibile smettere di usare come sola chiave di apertura di tutte le serrature della propria vita l’ipercontrollo. Se vuoi iniziare a capire la tua storia con il controllo, possiamo incontrarci nel mio studio o in un salottino online con un primo colloquio psicologico, dove troverai un ascolto aperto e non giudicante. Ti aspetto.

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