Quando il corpo parla sai come ascoltarlo?
Ti sembra mai di essere congelat* come un ghiacciolo, apatic*, senza energie mentali o fisiche eppure la salute è ok?
Oppure, noti mai tensioni a livello muscolare? Ti sembra di essere come una corda di violino, sempre sul punto di scoppiare per frustrazioni apparentemente minime?
Anche tu non riesci a dormire bene, magari spesso il cuore martella nel petto e salta dei giri, o i muscoli del collo o del viso sono sempre contratti e fanno male?
Se ti senti a volte, spesso o sempre così allora lascia che ti guidi in un viaggio dentro quella casa a tre piani che è la tua mente.
Partiremo dalle reazioni psicofisiologiche più antiche, dalle parti più arcaiche del cervello che abbiamo in noi, e che ci accomunano ai rettili.
Saliremo poi al centro del cervello, nei circuiti limbici: questo è il cosiddetto cervello emotivo, che abbiamo in comune con tutti i mammiferi.
Arriveremo infine alla cima, nella neocorteccia, ossia la parte di cervello tipica della nostra specie, quella umana.
Siete pronti? Allora partiamo!
Per primo venne il ghiaccio
Ti senti mai con la testa vuota?
…Confus*?
…Spent*?
… Rallentat* o addirittura immobile?
…Come sul punto di svenire?
…Molle e priv* di forze?
…Con lo sguardo perso nel vuoto?
…Con brividi ed una sensazione di freddo da dentro?
Nella quotidianità può succedere quando si ha avuto una giornata stressante o faticosa ed è la stanchezza a darci quella sgradevole sensazione di essere prossimi allo svenimento. O anche, la fame o il non sentirsi fisicamente in forma
Questo stato però molto spesso si accompagna anche ad emozioni difficili da gestire: la cosiddetta “crisi pre-lipotimica” ossia le lucine blu scintillanti ed il vedere tutto nero, il pallore e la sensazione di svenimento sono tipiche anche della #paura estrema o della #vergognatossica.
Il nervo vago, nel suo ramo più antico (per la cronaca, si chiama dorso vagale) è in azione!
È quello che succede quando la parte più antica del cervello si accende: il rettile in te usa l’immobilità nel pericolo come strategia di difesa. Ricordi l’opossum del cartone “L’era glaciale?” Sveniva al minimo pericolo!
Nei mammiferi la “finta morte”è la risorsa estrema di sopravvivenza: se mi fingo morto il leone non mi mangerà (i predatori non mangiano carcasse perché potenzialmente tossiche) e se proprio mi ucciderà il congelamento in cui sono minimizzerà il dolore che potrò provare.
Restare a lungo però in reazioni di blocco e congelamento per la nostra mente è altamente tossico: chi è molto abituato a provare emozioni di paura e vergogna quasi costanti conosce probabilmente la fatica del sentirsi perennemente spento, stordito, privo di forze.
La sensazione costante di essere inerme non è tollerabile per la mente. La mente infatti, dopo un tempo che varia dai millisecondi ai giorni, nella maggior parte dei casi fa dal punto di vista neurofisiologico, un “balzo verso l’alto”, finendo nel secondo dei regni di cui ti ho già accennato, il regno del fuoco.
..Poi venne il fuoco
Ti senti mai con il cuore che batte troppo forte?
…Con il respiro più corto ed affannato?
…Con le mani sempre sudate?
…Devi sempre muoverti?
…Con lo stomaco in subbuglio?
…Con i muscoli tesi e contratti che fanno quasi male anche senza esserti allenat*?
…Caric* di adrenalina e pront* all’azione?
Sei ora nel secondo dei tre regni della mente. Questo è il regno del fuoco e delle fiamme. È il regno della lotta, dove i leoni si sfidano per la supremazia sul gruppo, furiosi ed energici. È il regno della velocità, dove i conigli scappano agili ai denti della volpe. È il regno dell’immobilità per rispondere alla paura. Non è la paralisi del collasso come succedeva nel freddo tra i ghiacci, ma è la paralisi tonica, attiva, come l’alce davanti ai fari della macchina.
Pensa di essere sulle strisce stradali, stai attraversando nel posto giusto ma comunque arriva quello che non si ferma in auto: senza nemmeno pensarci, alcuni si bloccano, altri fanno un balzo indietro o scappano in avanti, altri cercano di colpire ed attaccare la macchina.
Siamo animali no? E questo è il regno della mente mammifera, nuovamente è il sistema nervoso autonomo
a guidare velocemente l’azione ma in una maniera ben diversa dalla precedente (se ti interessa, sto parlando del ramo simpatico del nervo vago).
Sul piano emotivo qui trovi la rabbia, che per quelli che fanno fatica a gestirla può diventare rapidamente furia cieca. Qui trovi la paura, ma nella sua declinazione più attiva, il blocco all’azione. Qui trovi la sua cugina prima, l’ansia, ed insieme ad essa il panico. La storia che entrambi raccontano è di un qualche tipo di pericolo per la mente, e di un conflitto apparentemente irrisolvibile tra bisogni che sembrano inconciliabili.
A volte la mente può fare, da qui, un “balzo verso il basso” sul piano neurofisiologico e scivolare nel freddo regno del rettile quando il pericolo è troppo per noi, e non vediamo via di uscita. La sensazione di impotenza “freeza” la mente.
Il nostro viaggio non finisce però qui. Manca ancora da visitare il terzo dei regni. È il regno più nuovo, l’Eden della mente umana. Spesso fatichiamo a trovarne la via, o una volta trovata, ne usciamo troppo rapidamente. O magari, siamo abituati perennemente a vivere nei due regni più antichi perché la nostra storia personale passata e presente è stata ed è piena di pericolo e dolore
..Ed infine, arrivò la primavera
Dopo essere stati nel freddo Sud e nell’infuocato Nord l’ultima tappa del nostro viaggio è nelle lussureggianti pianure del Centro.
È un posto molto speciale, perché quando si trova qui dentro la tua mente si sente al sicuro totalmente, e può smettere di lottare per la propria sopravvivenza attraverso modalità attive o passive. Non c’è paura!
Può finalmente dedicarsi alle relazioni, alla socializzazione, alla creatività, alla fantasia, al piacere, al gioco
Tecnicamente noi Psicoterapeuti chiamiamo questo stato “finestra di tolleranza“
Questo e’ il regno del nervo vago parasimpatico nella sua componente piu nuova, il ramo ventro vagale.
Attenzione, perché la presenza in questo stato non è fissa ed immutabile: anche le persone più equilibrate escono da qui più volte nella giornata senza che questo abbia un significato particolare.
Poca energia perché hai dormito poco e male? Spesso ti sentirai spegnerti, specie a metà giornata. Se ad un certo punto però un collega ti fa arrabbiare probabilmente uscirai dal freddo per schizzare nella rabbia a difendere i tuoi diritti. La differenza la fa la capacità di non vivere solo nei due stati estremi, e di poter tornare qui dentro in maniera automatica.
Vuoi imparare a sentirti meglio di come ti senti ora? Allora contattami per un primo incontro!
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